martedì 21 aprile 2009

L'umiltà precede la gloria

Il Partito Democratico, a differenza di quanto fosse nelle previsioni entusiastiche di un anno fa, è allo sbando; ancora di più lo è in Campania e in questa Provincia!
Ero tra i pessimisti, allora, ad evidenziare come già non vi fosse più specularità tra la platea degli elettori delle primarie e quella che sarebbe andata a votare alle urne per le politiche, com’è nei fatti avvenuto.
Il Partito Democratico è in crisi più di quanto lo sia la POLITICA, in questo Paese!
Non è mera questione di mancanza di fiducia degli elettori nei confronti delle c.d. “caste”, che pure conserva il suo incommensurabile peso.
Per noi democratici è molto di più! Sono state vanificate le ambizioni di allargare il processo di partecipazione democratica alla vita interna del partito seguendo la chimera del c.d. partito liquido, in cui personalmente non avevo mai creduto!
Un partito che non sia adeguatamente strutturato non può avere consapevolezza delle proprie dimensioni e della sfida che ha di fronte, per cui va a contendersi il governo del territorio senza previo adeguato contraddittorio con il proprio avversario. Non va così! Il partito non strutturato non può parlare al proprio elettorato; non abbiamo circoli territoriali organizzati a sufficienza; quelli che ci sono, tranne rare e virtuose eccezioni, operano poco e, talvolta, anche molto male, in danno! Il confronto sui temi che dovrebbero andare a riempire l’agenda politica democratica viene limitato ad una platea che di volta in volta viene selezionata al ribasso, proprio per evitare che vi sia la partecipazione estesa di chi potrebbe creare scompiglio e “minare” alcune …finte leadership: la leadership autentica non teme confronto alcuno!
Tutto molto precario e distruttivo! Ne abbiamo avuto la prova con il crollo del partito a tutti i livelli politici ed amministrativi.
Il voto non diventa automaticamente CONSENSO!
Il consenso, invece, è VOTO!
Se uno statista si differenzia da un politico per il fatto che il politico è in cerca di voti e ha un progetto finalizzato, semplicemente, alla vittoria delle elezioni, mentre lo statista ha a cuore, piuttosto, il futuro delle nuove generazioni, noi dobbiamo avere l’ambizione di formare una classe dirigente di potenziali statisti!
Dobbiamo educarci ad elaborare pensieri lunghi, concretamente realistici e finalizzati alla risoluzione di almeno poche grandi questioni.
Dobbiamo creare un nuovo concetto del “NOI” che sia scevro da ideologie anacronistiche!
Un “noi” democratico, riformista, laico, liberale.
Le dimissioni di Walter Veltroni, che pure è stato un buon segretario nella fase delle primarie, perché sembrava avere capacità di leadership e dava l’idea di bene incarnare la sintesi tra le varie esperienze storico-politiche che confluivano in questo grande nuovo partito (evitando di citare, poiché a tutti noti, i gravi danni commessi da Walter dalla stesura delle liste di candidati alle politiche in poi), sono da considerarsi un gesto inqualificabile, specie per il momento in cui sono avvenute, con alle porte le imminenti elezioni europee e – per tanti enti locali – anche le amministrative.
Il segretario dimissionario si è “scusato” con tutti noi, si è assunto la responsabilità tutta del fallimento storico di un grande nuovo partito senza tuttavia lasciar detto nulla sul perché del fallimento e sulla possibile via di uscita.
Da più parti si paventa il fantasma della scissione, ma ancora non sembrano maturi i tempi perché ciò avvenga, per cui, forse, c’è ancora speranza di proseguire sul percorso “unitario” (?) segnato dal progetto democratico delle primarie 2007, sebbene con un cambiamento di ritmo e di prospettiva anche politica, con Dario Franceschini (il male minore a cui non potevamo “resistere”) che ci condurrà al congresso del prossimo autunno!
Le possibili ragioni di questa non riuscita sintesi, ad oggi….
Non credo alla “favola” dell’inconciliabilità ideologica tra ex DS ed ex DL, onestamente!
Sin dalla sua nascita, il PD ha visto proliferare al suo interno e/o, meglio, ai suoi fianchi, una serie di associazioni e/o realtà collettive di vario tipo, ma tutte dichiaratesi finalizzate a potenziare, a rafforzare, il progetto stesso del partito democratico.
Nel linguaggio più diretto, definiamole componenti, correnti…(tabù) o come si preferisce.
Ci piacciano o no, le correnti ci sono e resteranno, e cresceranno, magari, non solo e non tanto perché espressioni di diverse ideologie degli ex di qualcosa (sono miste anch’esse, ormai); non tanto e non solo per evitare, quindi, di omologarsi tutti al pensiero “unico” e alla “ideologia” troppo omogeneizzante che voleva costituire la base del pensiero riformista, progressista, liberale e laico del PD, ma altrettanto, e di più, per lasciare alle varie leadership già operanti in ampi settori della società, della politica, dell’impresa, la possibilità di continuare ad attingere il proprio già maturato “consenso” e, conseguentemente, a coltivare il proprio terreno su cui -da sempre- si innestavano le ragioni stesse della propria leadership.
E’ un disvalore?
E’ un valore?
E’ un problema o una risorsa, per il partito, la frammentazione identitaria che, inevitabilmente, genera tale particolarismo?
Tutto è relativo, avrebbe detto il genio di Heinstein, e dipende da che punto di vista osservi la realtà.
Particolarismo, se tradotto positivamente, può costituire “pluralismo” di idee, di progetti, di risorse, di energie, di bacini elettorali differenti.
Frammentazione identitaria, se tradotta in valori “altri” e “differenti”, può costituire la base del più compiuto pensiero democratico, in cui far convivere differenti valori (tutti legittimi) e differenti possibilità di realizzazione di un medesimo scopo, nel rispetto del fondamentale principio costituzionale della laicità dello Stato; un nuovo UMANISMO LAICO (es. Legge sul fine vita)
Orbene, la cosa veramente vera, che non può negarsi, è che se si elabora un progetto, una strategia di azione politica ed amministrativa largamente condivisa, su grandi pochi temi, sarà ben più agevole far confluire le energie di chi crede in quel progetto nella medesima direzione, e poco conta se le differenti energie messe in campo proverranno da diverse componenti del partito.
Vi è di più: se le diverse componenti dello stesso partito riuscissero ad adottare diverse e differenti forme di dialogo con la collettività, attingendo ciascuna da un proprio bacino elettorale le risorse con cui elaborare l’agenda politica ed amministrativa, piuttosto che destinare le proprie energie allo smantellamento costante delle forze con cui concorrono a realizzare il medesimo risultato, o di mirare quotidianamente allo screditamento dei soggetti con cui pure si sta condividendo un percorso già accidentato, il partito democratico, o qualsiasi altro partito che voglia essere ambizioso e avere possibilità concrete di “governo” pieno ed efficace del territorio, sarebbe certamente un partito NUOVO!
Il “trasformismo” è di chi lo praticherà sempre e non vi saranno “regole” etiche e/o statutarie che ne argineranno il fenomeno!
Il vero ostacolo alla coesione politica risiede nell’incapacità di condividere un grande progetto e di far confluire le energie di tutti nella realizzazione del bene comune.
Se non si comprende innanzitutto che il fattore “B” ha realizzato, in Italia, una autentica rivoluzione culturale, in un percorso durato almeno 15 anni, anche grazie allo strumento pre-potente dei mass-media, su cui il centro-sinistra ha preferito “astenersi”, non riusciremo mai a proporre la nostra alternativa CULTURALE e non potremo mai costruire l’ identità democratica di un nuovo “NOI”!
Se è vero che l’umiltà precede la gloria, invito tutti noi a fare un grande sforzo di umiltà e a non perseverare nei nostri errori!

9 commenti:

  1. cara Maria Alessandra,
    ho un quesito da porti.... i commenti al tuo blog...sono leggibili?....come?
    grazie e scusa la mia "imbranazione!"....
    Angela

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  2. Cara Maria Alessandra,
    ho letto il commento "L'umiltà precede la gloria".
    Sin dal titolo mi sento di ritrovare punti di frequenza sintonica. Credo anch'io e del tutto modestamente, che occorra trovare una coalizione ideologica, volta non alla spartizione della platea, ma all'estensione della partecipazione autentica, alla crescita della forza, al suo indirizzo ideologico, economico e politico. Solo così si può davvero costruire il benessere sociale e correggere le disuguaglianze. Non parlo di populismo ma di crescita sociale!....come da anni si paventa a tutti i livelli, ma che rimane un miraggio ideologico, da realizzare.
    Lo sbandieramento della ricerca chimerica dell'equità sociale, dovrebbe trovare finalmente
    nuovi avamposti fattivi e non restare meramente vessillo. Donne in gamba come te, mi fanno sentire garantita e desiderosa di andare avanti. Abbiamo bisogno di " statisti potenziali" e non di politici d'antan.... La parola NOI deve scollegarsi dalla fatuità del concetto di appartenenza e, affermare davvero il senso applicativo del riformismo, laico e liberale. Credo veramente si possa, attraverso forze nuove come Te, giungere ad una condivisione di intenti, atti a far confluire le energie più produttive, a costruire un futuro più equo e meno frammentato, dalle innumerevoli disuguaglianze sociali imperanti. Accorgiamoci, di queste forze nuove che stanno
    operando alacremente e, con uno sforzo di umiltà, palesiamo i valori senza perseverare negli errori omissivi del passato, ma aiutando(ognuno di noi), l'attuale progresso culturale, affinato e meno ideologizzato, che caratterizza la giovane politica nel nostro Paese. Auguri Maria Alessandra! Grazie per l'impegno profuso! a presto!
    Angela

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  3. Cara Angela, sono confusa dalle Tue manifestazioni di stima e di speraza, e Te ne sono infinitamente grata! COndivido la Tua esigenza di tornare a fare politica coinvolgendo realmente la collettività, riproponendo sentitamente i valori e le ragioni stesse del nostro impegno nella vita pubblica.
    Auspico, con Te, che vi sia un renvirement del concetto stesso del NOI, il solo cui possiamo tendere per realizzare il passo in più, quello decisivo, verso la realizzazione di una più compiuta democrazia, anche economica, e verso il raggiungimento di obiettivi concretamente riformisti e liberali, nel rispetto dei valori della laicità dello Stato, pur senza mai offendere il sentimento religioso. Pluralismo di valori che non si traduca in frammentazione identitaria e personalismi fini a se stessi! Grazie a Te per il sostegno e per l'incoraggiamento a non mollare, soprattutto in un momento in cui la strada che ci si pone di fronte è tutta in salita. Spero di non deludere mai le aspettative di chi mi incita ad andare avanti, di chi crede che, nel mio piccolo, stia tenendo in vita almeno la speranza che un futuro migliore sia possibile! A presto leggerTi.

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  4. Aprile.... oggi giorno 25..... auguri forti, nell'anniversario della Liberazione, che nei cuori di tutti sia sentito e ricordato con rispetto.
    Angela

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  5. Auguri sinceri e sentiti a questo spazio e
    a Maria Alessandra, per il suo impegno politico e per la Sua testimonianza.
    Con stima.
    Angela Sepe Novara

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  6. Infinite grazie a Te, cara Angela!
    Spero che le nostre strade si incontrino presto per brindare insieme a qualche buon evento, non importa se tuo o mio!
    A presto...

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  7. certamente accadrà e reciprocamente....la fede non vacilla!
    ci aspetta un brindisi con tante bollicine che volano verso il cielo terso......
    il sole non può nascondersi sempre.
    buon lavoro!

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  8. IL SILENZIO PRECEDE UNA ESPLOSIONE DI INTERESSE PLANETARIO....
    BUON PROSEGUO AD ALESSANDRA!
    ANGELA

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  9. un augurio più stratosferico... e bello non potevi farmelo!
    Spero sia come dici, amica cara!
    grazie davvero!

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